Recensioni

RECENSIONI di URLO ERETICO

CLASSIC ROCK
…”Il nuovo album di Andrea Ra è un’esplosione di creatività, furore e violenza sonora. Ma soprattutto, è un atto di resistenza artistica e civile”…

BUSCADERO
…”Concept Album che è una sorta di allucinata disamina sulla nostra società iper capitalista, cinica, fascistoide e sempre più discriminatoria nei confronti dei più deboli… Picchia duro su luoghi comuni e ipocrisie, in piena contrapposizione a questi tempi disimpegnati”…

ROCKERILLA
… “il Rock incontenibile di RA incorpora elementi prog, metal e cantautoriali, esprimendosi in un contrasto di pieni e vuoti da cui irradia un’elettricità violenta, tagliente”…

VINILE
…”La tecnica e l’abilità di Andrea Ra sono un dato ormai acquisito e fuori discussione; il disco spicca per la notevole forza espressiva, grazie anche al superlativo lavoro alla batteria di James Rio, ventunenne figlio di Andrea”…

RARO
…” Sorprendente e bellissimo lavoro che fa storia a sé in un panorama nazionale sin troppo omologato” … 

TROVAROMA
…”Un viaggio dispotico e metafisico tra alt-rock, punk, metal, venature elettroniche e rimandi al prog anni Settanta che intreccia sperimentazione sonora e riferimenti al pensiero di Pasolini per descrivere la deriva di una società impazzita, ossessionata dal consumo e intrappolata dentro una bolla di ansia che genera rabbia e sensi di colpa”…

ONDA ROCK
…”Andrea Ra ci sbatte in faccia con impeto un lavoro dai suoni cattivi, in grado di far impallidire molti pseudo-alternativi di casa nostra. 
” è un disco di denuncia, come quelli che si producevano  negli anni Settanta”…

MUSICALNEWS
Il ritorno di Andrea Ra, dimostra che esiste ancora una via alternativa al rock italiano! …Il coraggio andrebbe premiato, ecco perché vi invito ad ascoltare “Urlo eretico” con attenzione, vi stupirà. Ed è una sensazione meravigliosa!

ROCKNATION
Andrea Ra ha infatti scritto un capolavoro alternando la sua capacità di composizione e di visione d’insieme, con una magistrale tecnica su basso/contrabbasso e affini. Si, perché non si trattiene dall’esibire senza paura una conoscenza approfondita dello strumento, andando a inserire connotazioni che non ci si aspetta. D’altra parte il titolo di “Miglior bassista italiano alternativo” conferitogli al MEI 2017 dovrà pure dire qualcosa.

IMPATTO SONORO
Ho sempre pensato che il rock, il rock ‘n’ roll, il punk, il post punk e molte altre correnti derivate fossero veicoli musicali volti a unire le persone, per andare contro alle ingiustizie, ai poteri corrotti, verso la libertà e la consapevolezza di avere dentro di sé il potere di cambiare le cose e Andrea Ra è uno dei pochissimi portatori sani, almeno in Italia, di questo pensiero.

RADIOCOOP
…”Una produzione particolarissima se non unica nel panorama italiano… musicalmente abbraccia una vasta gamma di sonorità, dall’industrial, all’hard rock, metal, rock, prog, Tool. Il tutto con un’attitudine estrema, dura, feroce e una notevole ed eclettica creatività”…

TEMPI DISPARI
…”Un disco complesso… Incatalogabile…Possiamo chiamare in causa, come riferimenti, nomi altisonanti come Frank Zappa, Mr Bungle, Primus, il che già dovrebbe rendere l’idea dalla cifra complessiva”…

SUONO
…”Andrea Ra è un vero artista, nel senso più profondo della parola…oro colato in questo periodo storico musicale contraddistinto dalla banalità”.

RAINEWS
…”Torna con un disco di puro rock Andrea Ra. “Urlo Eretico” è il titolo dell’album realizzato con la storica etichetta fiorentina Contempo Records.
La ricerca strumentale continua, unita ad un’originalità marcata, ha fatto di Andrea Ra un Artista di grande livello e uno dei musicisti più innovativi e quotati a livello nazionale. In diverse recensioni è stato definito il cantautore più Rock d’Italia attualmente in circolazione”…

SUFFISSOCORE
Un disco rock nel vero senso della parola, come non se ne ascoltano più. Assolutamente da avere l’edizione in vinile.

Classic Rock – gennaio 2024

RADIO ROCK

TEMPI DISPARI

ROCKNATION

////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////

RECENSIONI NESSUN RIFERIMENTO 2011

GUITAR CLUB  

 “TRA LE PRODUZIONI NOSTRANE PIU’ INTERESSANTI DELL’ANNO”

 AXE 

“SE QUALCUNO NUTRISSE DUBBI SULLA FINE PIU’ O MENO TRAGICA CHE PUO’ AVER FATTO IL ROCK ITALIANO, CHE DIA ASCOLTO A QUESTO SPLENDIDO DISCO”

ONDA ROCK

 “POLLICE SLAP CHE SCULACCIA IL MALCOSTUME DI UNA SOCIETA’ BUGIARDA, INFINGARDA, OPPORTUNISTA.. UN TAPPETO RITMICO CHE OMAGGIA I MITI SEMPREVERDI DI PRIMUS E DINTORNI”. http://www.ondarock.it/recensioni/2011_andreara.htm 

ROCKLAB

 ‎…..”Un pò Primus, un pò rock fm, da questo album scaturisce un’urgenza ed una voglia di comunicare un disagio ed appunto una perdita di riferimenti che molti altri artisti più giovani non hanno,  beandosi semplicemente del fatto di essere giovani e quindi cool a prescindere, nonostante la pochezza dei contenuti che propongono. Andrea Ra è invece esattamente il contrario: poco fumo e molta sostanza” http://www.rocklab.it/2011/10/24/andrea-ra-nessun-riferimento/

TSM

 …”nessun riferimento rappresenta, senza dubbio, una forte scossa per tutto il movimento italiano”

MUCCHIO TV 

(il più visto tra i nuovi video inseriti su Mucchio TV nell’ultimo  mese)  http://www.youtube.com/watch?v=IdZMt6dkdWc   


TG1 RAI 

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-afba5742-fe43-4e81-a03a-41fe59f4e6d6.html

ROLLING STONE VIDEO DEL SINGOLO IN ESCLUSIVA 

 http://www.rollingstonemagazine.it/musica/notizie/andrea-ra-insieme-al-vento/43392

RUMORE  

” L’IDEA C’E’, L’ISPIRAZIONE PURE!”..

ROCKERILLA 

 “UN ALBUM MUSICALMENTE VARIO, SUONATO CON PICCHI D’ECCELLENZA!”

SUONO  (WEB + RIVISTA) 

 “Il linguaggio di Ra, sin da Scaccomatto è quello del rock e anche Nessun riferimento non tradisce le aspettative di chi già conosceva l’artista; anzi, semmai questo ultimo lavoro è ancor più “spinto” in quella direzione.  http://www.suono.it/recensionidett.php?id=10674

SHIVER 

“Andrea Ra è tornato a marcare i territori delle cose buone, delle cose che fanno suono e  che conducono alla ferma gratitudine di un disco vero e suonato da dio, di un disco che ha il tocco del genio senza fronzoli”.   

SALTINARIA

“NESSUN RIFERIMENTO è UN DISCO OSCURO, GRUMOSO, GRANITICO E LABILE. IN BILICO TRA NUOTARE E AFFONDARE, TRA LA DERIVA DEI SENSI E LA PERCEZIONE DI SMARRIMENTO, CERCANDO UN APPIGLIO, UN RIFERIMENTO” 9/10 

MESCALINA

 …”Quello di Andrea Ra è quello che chiamerei un disco intellettuale. Complicato e riflessivo, musicalmente parlando molto complesso, e ricercato sia nel sound che nel contenuto. Uno di quei dischi che non si vedevano da un po’, insomma. (Speriamo che in tanti possiate ascoltarlo!)”  http://www.mescalina.it/musica/recensioni/andrea-ra-nessun-riferimento

ROCK GARAGE 

“Un artista che va oltre il concetto musicale, un artista a cui la dimensione live potrebbe stare stretta visto che andrebbe apprezzato nella sua interezza creativa” 


XTM

 “Un rock tagliente e moderno il suo, ricco di stacchi, variazioni simil prog e cambi repentini di tempo. Si deduce allora quanto complesse ed elaborate siano le sue canzoni. A rendere ancor più graffianti le sue produzioni ci pensa poi un linguaggio crudo e ruvido (con sprazzi di enigmaticità) che pervade costantemente i suoi testi”. http://www.xtm.it/DettaglioEmergenti.aspx?ID=12240


F052 (INTERVISTA)

”Chiedere a un musicista romano se conosce Andrea Ra è come chiedere a un cittadino della città eterna qualche cenno sul Colosseo. Nella Capitale la fama di questo giovane bassista-cantante autoctono è monumentale. Il merito è tutto della qualità della proposta e dell’esecuzione. Un autore prezioso, insomma, che merita platee ben più ampie di quelle dei club, anche se non mancano le date lungo la Penisola, e che c’è da augurarsi arrivino col suo secondo disco, fresco d’uscita, intitolato “Nessun riferimento”

ROCKSHOCK

“L’album è pretenzioso e molto intellettuale, ma con merito”… https://www.rockshock.it/recensione-andrea-ra-nessun-riferimento/


MUSICALNEWS (INTERVISTA)

 “Andrea Ra, cantautore e bassista senza Nessun Riferimento (a parte Les Claypool dei Primus…) “  http://www.musicalnews.com/articolo.php?codice=22180&sz=3

//////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////

RECENSIONI SCACCOMATTO 2002

..”uno dei migliori acquisti della Mescal da parecchi mesi a questa parte”. (BLOW UP)

..”una buona dose di follia che ombreggia sorniona tra le sue canzoni, specialmente negli spettacoli live”. (ROCK SOUND)

“Poliedrico artista dalle mille sfaccettature”.. (RARO)..

“Un disco musicalmente gradevole e dai testi intelligenti”. (TRIBE)

“L’originalità è il suo biglietto da visita”.. (IL GIORNO)

..un basso che si riallaccia, per timbrica e cifra stilistica, all’illustre magistero di Les Claypool dei Primus e Trevor Dunn dei Mr. Bungle”. (CHITARRE)

..”Gioco di maschere all’interno delle sue canzoni sorrette sempre da una pregevole tecnica di basso che richiama quella più illustre di Les Claypool”. (ROCK SOUND SPECIALE ITALIA)

“Il cantautore romano, attivo dagli Anni 80, rivela uno stile maturo”. (TUTTO)

“Vigoroso concentrato di Rock, melodia e metafora”. (LEGGO)

“Dodici canzoni che costituiscono un disco rock ben realizzato, dagli arrangiamenti tirati, spesso spigolosi”.(ALL MUSIC)”

è un piccolo capolavoro che parla la lingua del rock”…”Un raro esempio di semplicità e originalità che è giusto citare tra le cose più interessanti del panorama italiano emergente”. (SUONO)

“Raramente esordio fu più convincente e già maturo”.. (LIBRERIE.it)

“Un lavoro davvero originale soprattutto per quanto riguarda i 12 testi..”. (MUSICISTI.it)

“Un esordio convincente. Tradizionale e fuori dagli schemi al tempo stesso”. (KALPORZ.it) https://www.kalporz.com/2002/11/andrea-ra-scaccomatto-mescal-2002/

..”E’ originale, non scende a compromessi anche a costo di figurare come un pazzoide.. .. L’album traspira eclettismo da tutte le parti”.. (ROCKON.it)

“..Un album rock.. ben suonato, ben prodotto, ben scritto, realizzato col cuore da Andrea Ra…”. (ROCKSHOCK.it)

“Non sempre un Album piace subito.. .. Questo non può capitare con il Cd di Andrea Ra”. (STUDENTI.it)

“..Album ricco di innovazioni stilistiche caratterizzato dalla particolare attenzione riservata ai testi..”. (VIDEOMUSICA.it)

“Ricco di vitalità, energia e ironia..”. (LO SPETTACOLO.it)

“..Vaneggia ‘il pazzo’ con voce profonda, stride e ci mette in guardia..”. (LANDSCAPE.it)

“Si sente che Andrea è un bassista coi fiocchi e che ha l’intelligenza, oltre che le qualità, per costruire una musica che sia leggera e significativa”. (MESCALINA.it) https://www.mescalina.it/andrea-ra

)ironico, dolce e nello stesso tempo inquietante, visionario e fortemente teatrale, in una sola parola geniale. (VIRTUALMILANO.COM)

“Testi ironicamente amari che caratterizzano in gran parte l’album”. (ALTERNATIZINE.it)

SCACCOMATTO: il Concept

SCACCOMATTO è un concept album. Scacchi assassini trk n. 1 si rifà al tema trattato da Bergman nel suo Settimo Sigillo, la partita a scacchi con la morte. La scacchiera diviene pertanto metafora del mondo, con tutte le regole imposte dall’alto da dover rispettare, dove il cavallo non può muoversi in diagonale e sarà sempre un cavallo.
In questo “mondo” la logica è quella legata alla strategia volta all’annientamento del diverso, dove l’unico scopo perseguito è quello di uccidere il bianco o il nero a seconda della propria appartenenza mai scelta e sempre imposta dall’alto. E’ un circolo vizioso impossibile da scardinare dove non esiste alcun libero arbitrio ma solo un lugubre fascino mortale. E tutto questo solo per sperare di sopravvivere (almeno fino alla partita successiva).

All’interno di questi 2 episodi, posti all’inizio e alla fine del disco, si snoda tutta una vicenda che vede lo scacco (matto) come protagonista.
Matto agli occhi dei suoi “colleghi” perché non vuole seguire alcuna regola né subire alcuna imposizione. Matto perché è se stesso (Vestita come Ra trk n. 2) in un mondo dove ognuno deve recitare una parte prestabilita.
Il “matto” vuole scappare via.

E l’unica via percorribile per uscire al di fuori dal quadrato malefico è affidata alla Follia!.. Follia sana, per carità! ..Perché i veri folli in questo mondo sono i “Cosiddetti Sani” (per citare un famoso e attualissimo libro del grande E. Fromm).

I veri Pazzi infatti sono infatti coloro che devono indossare una maschera e recitare la propria parte all’interno della scacchiera dove ciò che governa i rapporti tra gli abitanti è la falsità, la premeditazione e sentimenti d’ira e di odio.

Il protagonista del Concept non vuole sottostare a tale regime. Ha bisogno di Aria (Aria fresca trk n.3) e vaga non curante dei pettegolezzi delle civette con cui una volta era costretto a ballare sempre la stessa e ripetitiva danza della scacchiera maledetta (Balli con me trk n. 4).

In Scaccomatto alterno momenti ironici ad altri più riflessivi ed intimi. Ciò per dipingere al meglio le varie sfumature della vita di questa pedina “folle” che vaga ovunque in una scacchiera buia, senza luce (Ovunque Tu trk.n.5). Un posto simile ad una grotta dove l’unica speranza è affidata al pensiero che trascende la contingenza oscura della materia. Come nel Mito della Caverna di Platone, la pedina è alla ricerca di una verità che non potrà essere svelata fin tanto che rimarrà rinchiusa in quella grotta. All’interno, infatti, la realtà viene percepita in modo distorto dai sensi fallaci.

Ma, a mio avviso, sono proprio gli episodi più ironici a rappresentare con ancora più forza un senso di drammaticità. Come per molte vicende legate al teatro dell’Assurdo (ad es. di Ionesco, Pinter, Beckett ecc.) dove le scene “ridicole” e clownesche”, proprio perché inserite in un determinato contesto, rappresentano al meglio quel non-sense, quell’incomunicabilità malata degli uomini. Incomunicabilità che nella scacchiera è talmente radicata da spingere i vari occupanti a mascherarsi e schierarsi l’uno davanti all’altro. E tutto per il solo gusto del potere. Questa è la follia!

C’è tutta una letteratura che va da Eschilo a Shakespeare a testimonianza del fatto che potere e pazzia sono il rovescio della stessa medaglia e conducono verso un baratro di tragedia dove non v’è alcuna apoteosi catartica.

La pedina vaga e non riesce ancora a sollevarsi in aria (Senza più ali trk. N. 6) verso quei mondi lontani legati ai propri sogni. Incontra sempre personaggi gretti, autoritari e “piccoli” (Il professor Sottuttoio trk. n. 7) che auspicano un mondo dove tutti devono assomigliarsi e tenere le “Porte” chiuse.

Ma la pedina non si arrende. E’ sempre più consapevole del fatto che nella Scacchiera le sensazioni possono trarre in inganno: le parole pronunciate dai “sani” occupanti della scacchiera nascondono sempre altre intenzioni. Ed è così che questo mondo va sempre interpretato alla rovescia. Il Bianco e il Nero delle caselle in tal senso rappresentano simbolicamente tale concetto. Chi dice “Ti amo” in realtà odia il suo interlocutore e viceversa (Ricominciamo adesso?! Trk n.8).

E’ un mondo buio… dove l’unico luminare che talvolta schiarisce le trame oscure delle 64 caselle è la Luna! .. E la Luna, anche nella valenza legata all’interpretazione dei tarocchi, simboleggia tra le altre cose la falsità..

La pedina comprende che la propria salvezza è legata alla ricerca della Poesia, dell’Arte. Il tutto passando per la Magia. Per questo si inebria con l’Idromele (Idromele trk. n.9) , la sacra bevanda di Odino, dio Aso della Poesia e della Magia. Come gli invasati di Odino la pedina inizia a “vedere”, a conoscere il sacro potere delle Rune che il dio ebbe in dono dopo essersi impiccato 9 notti e 9 giorni all’albero cosmico Yggdrasill che attraversava tutti e 9 i mondi. 9 come la trk.in cui ho inserito Idromele nell’Album…

E come nella gara di sapienza tra Odino e un gigante raccontato nell’Hávamál (uno dei bellissimi “carmi degli dèi” contenuti nell’Edda poetica), la pedina nel suo lungo peregrinare incontra un genio della lampada (Il genio della lampada Trk. n. 10) a cui rivolge alcune domande. Sebbene egli possa esaudire ogni desiderio è comunque prigioniero nella lampada (come del resto tutti gli altri lo sono all’interno della scacchiera).

Pertanto la pedina non si fa ammaliare dal miraggio ingannevole legato al senso fallace di una gloria inscatolata e fugge via, lontano (Volevo andare Trk. n. 11). Attraversa lo strettissimo ponte della “Fantasia” non visibile agli occhi degli scacchi “normali”.

La folle pedina lo varca… e durante questo passaggio gli si aprono innanzi scenari nuovi! La Follia è giunta (Il Pazzo Trk. n12). Ormai è fuori dalla scacchiera.

Infine… rivolgendosi verso una pedina ciarliera di corte che lo spiava sin dall’inizio del tragitto disse: “Basta” (con le chiacchiere)!!!

(Tratta da un’intervista al sito alternatizine.com a cura di Valerio Piga) 2002